Forum Terzo Settore: “Finanziaria? Servono risposte di sistema” Le parole del Portavoce del Forum Terzo Settore Sardegna Andrea Pianu a Radio Kalaritana

Continuano i lavori sulla finanziaria in Consiglio regionale. Tra le audizioni, all’interno della Commissione Bilancio, anche quella di Andrea Pianu, portavoce del Forum Terzo Settore in Sardegna.

Risposte di sistema

«Abbiamo presentato un po’ più nel dettaglio i temi che avevamo presentato con il nostro documento già a febbraio – ha affermato Pianu ai microfoni di Radio Kalaritana – e che anche nell’ultima nostra iniziativa al Centro di Servizi per il Volontariato sono stati messi in mostra. Abbiamo trovato attenzione e ascolto, così come l’impegno ad approfondire le nostre tematiche. Da parte nostra c’è stata invece l’insistenza sull’importanza del costruire risposte di sistema».

Retribuzione e non solo

Risposte che possono ritrovarsi su tre punti fondamentali, a partire dal mondo del lavoro.

«Le risposte che si attendono devono essere collegate sempre più a un lavoro buono, riconosciuto. Serve per questo  ha spiegato Pianu – un adeguamento degli importi per i servizi che ci sono nel territorio regionale. A oggi, gli adeguamenti contrattuali che ci sono stati sono solamente a carico dei soggetti del terzo settore. Serve per questo reinvestire nelle politiche sociali. Già questo sarebbe un impegno significativo perché l’incremento dei costi osservato è del 15%, quindi servirebbe una manovra tra i 35 e i 40 milioni di euro».

Benessere della persona al centro della discussione politica

L’attenzione si è poi spostata sul tema della salute mentale.

«Su questi temi – continua il portavoce – ci sono stati diversi trattamenti nei confronti delle attività che vengono svolte. Alcune tariffe sono state adeguate e altre no, creando una disparità tra gli operatori oltre che nella capacità di risposta ai bisogni delle persone. Anche per questo ci siamo soffermati sull’importanza del riconoscimento uniforme delle figure dei volontari che operano nel nostro mondo, guardando soprattutto alla situazione legata alle assicurazioni obbligatorie. La Regione Sardegna al momento riconosce un contributo per i volontari delle Odv ma non delle Aps. Questa situazione è figlia di una vecchia normativa che va superata».

Sport per l’integrazione

In ultimo l’attenzione si è spostata sullo sport, divenuto uno strumento utile sotto diversi punti di vista.

«Lo sport viene sempre più riconosciuto come strumento che accompagna e alimenta l’inclusione, l’educazione alla convivenza nella società – ha affermato Pianu – Ci si concentra però spesso sullo sport agonistico e poco su quello non agonistico. Questo corrisponde a uno scoglio di fronte all’aumento della povertà, con diverse famiglie che non si possono permettere per esempio di pagare anche solo il certificato medico di idoneità».

Punti trasversali e risposte necessarie

L’unione tra i tre punti presentati porta all’osservazione della realtà in maniera strutturale. Lo sguardo mette in risalto anche attuali storture che se risolte potrebbero dare nuova linfa all’intero sistema.

«Questi 3 punti sono abbastanza trasversali, secondo noi sarebbero una sponda per costruire risposte innovative. Risposte per cui si potrebbero liberare delle risorse che la Regione deve gestire e che per il momento non sta gestendo, previste dagli articoli 72 e 73 del codice che sono fondi per la processazione innovativa delle nostre reti, in partenariato con il sistema delle autonomie locali – ha chiosato Pianu – Per diversi motivi queste risorse sono ferme ormai da 4 anni. Il terzo settore è abbastanza stanco di ricevere complimenti e pacche sulle spalle. Dopo quello previsto per legge ci serve un riconoscimento nelle azioni concrete delle amministrazioni e nelle scelte economiche e finanziarie che siano di sistema, non soltanto – ha concluso Pianu – episodiche».

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