
Andrea Ferrero alla Mem
Alla MEM, la Mediatica del Mediterraneo, a Cagliari, fino al 10 marzo sono in esposizione le opere di Andrea Ferrero. «Sogni e segni», questo è il titolo della mostra.
«Ho portato alla Mediateca 22 quadri – racconta – gli ultimi della mia produzione, quelli del filone dell’astratto, colore, forme. Chi magari pensa di trovare quadri figurativi resterà deluso perché ci sarà solo colore, forme, realizzati con il dripping, colore buttato sulla tela in modo molto casuale. Questa tecnica mette in moto la capacità di interpretazione: sulla tela si trova qualcosa che certamente esprime ciò che l’artista propone, ma offre lo spunto anche a chi guarda di capire ciò che c’è dietro a quel getto di pittura. A me piace molto chi guarda i miei quadri ed ha delle emozioni. È importante accostarsi ai miei quadri, guardarli e vedere ciò che si riesce a capire, perché l’arte è comunicazione. Guardare i miei quadri significa anche guardarsi dentro per capire le proprie emozioni, i propri ricordi.
Il titolo scelto è «Sogni e Segni». Due parole che danno la capacità di interpretazione.A me piacciono molto i sogni, che non sono solo da lasciare dentro il cassetto, o meglio: possono anche rimanerci ma ogni tanto possiamo anche aprire quel cassetto e coltivare il sogno. Il segno è poi sicuramente la traccia che lasciamo su questa terra, tutti vogliamo lasciare una traccia. Io ho deciso di dipingere quella traccia: è una traduzione di quelli che sono gli aspetti della sfera dell’inconscio, che poi si tramutano in una rappresentazione all’interno della tela,
Noi tutti abbiamo qualcosa dentro che aspetta solo il momento per venire fuori. Nei miei quadri cerco di far emergere quelle che sono le mie emozioni, i miei sogni, i miei desideri.
La tua attività pittorica, com’è nata.
Pper caso, nel senso che nel 2017 ho conosciuto una persona, quando ero totalmente privo di vista, che mi ha proposto di iniziare questo percorso. All’inizio da ex-vedente ho risposto subito con un «No, grazie». Poi sono però tornato sui miei passi, perché da una persona curiosa mi piace esplorare, e mi è sembrata anche una buona idea. Ho iniziato con i pennelli, ma mi creavano una barriera rispetto alla tela e a ciò che volevo realizzare. Così ho iniziato a usare le mani e da lì mi si è aperto un mondo ed ora non riesco più a smettere.
La capacità di utilizzare le mani per dare forma a qualcosa che poi dopo hai dentro, alla fine è la tua tecnica?
Sì, anche perché così mi posso orientare dentro il rettangolo della tela, capire i limiti e le direzioni da seguire: attraverso le mani riesco a muovermi all’interno della tela. Molto spesso viene detto che un cieco non può dipingere. La pittura non è solo vista ma è anche tatto, olfatto, udito e soprattutto è tanto tanto sogno.
Quando incontri le persone Andrea che succede? Succede che i quadri piacciono molto anche se, alle volte, è un po’ complicato capire i quadri astratti, dove c’è colore, dove ci sono sfumature rispetto ad un quadro figurativo. Credo che quei quadri riescano invece a tirar fuori dal cuore delle persone ciò che hanno dentro: alcune volte mi danno ricordi di emozioni negative, altre volte positive.
La mostra è visitabile alla Medioteca dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13 e 30. In alcuni giorni è possibile incontrare l’autore, Andrea Ferrero.
Le opere di Andrea Ferrero.
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