Turchia, Marsili (Ispi): «L’arresto di Imamoglu è un gesto politico grave» Il sindaco di Istanbul dietro le sbarre e la proteste infiamma le piazze con scenari incerti per il futuro politico del Paese

La proteste nelle piazze turche (Foto AFP/SIR)

L’arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e figura di spicco dell’opposizione turca, ha scatenato un’ondata di proteste nel Paese. La decisione della Magistratura di fermare il leader del Chp è vista da molti come un atto politico. «Si tratta di una questione molto grave e che dovrà essere valutata anche alla luce dei prossimi sviluppi», ha dichiarato Carlo Marsili, ex ambasciatore italiano in Turchia e Senior Advisor dell’Ispi, in un’intervista al Sir.

Marsili ha evidenziato il carattere controverso dell’arresto: «Certamente arrestare il sindaco di Istanbul rappresenta un gesto politico molto grave, ancorché tutto questo sia avvenuto per decisione della Magistratura che dovrà spiegare meglio in che cosa consistono queste accuse». Imamoglu si è difeso con fermezza, denunciando l’uso di «prove fabbricate ad arte» per colpirne la credibilità e la reputazione.

L’ex ambasciatore ha inoltre sottolineato la partecipazione massiccia alle primarie del Chp, che hanno visto un’affluenza di 15 milioni di persone, a dimostrazione del forte sostegno popolare a Imamoglu. «Le elezioni primarie che non si erano mai verificate in Turchia hanno visto un’affluenza straordinaria», ha osservato Marsili, suggerendo che il Paese si trovi di nuovo a un bivio tra democrazia e autocrazia.

Un elemento che potrebbe pesare ulteriormente sul destino politico di Imamoglu è la recente decisione del Senato accademico di Istanbul di annullare il suo diploma di laurea, rendendolo di fatto ineleggibile alla presidenza. «Se questa decisione non venisse ribaltata, non ci sarebbe nemmeno più bisogno di una condanna per impedirgli di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali del 2028», ha spiegato Marsili.

Sul fronte economico, l’arresto ha già avuto ripercussioni significative. «Con tutte queste manifestazioni di piazza, la lira turca ha perso molto potere e la situazione economica si aggrava», ha evidenziato l’ex ambasciatore. Con la Turchia coinvolta in delicati equilibri internazionali, il rischio di una crescente instabilità interna potrebbe avere effetti anche sullo scenario globale.

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